lunedì 1 febbraio 2016

La Mora Romagnola protagonista di una puntata di "Melaverde"

Brisighella e la Mora Romagnola in una puntata di "MelaVerde"

Brisighella e la Mora Romagnola saranno protagonisti domenica 7 febbraio 2016 alle 12:00 di una puntata di Melaverde,su Canale 5.
Il celebre programma, giunto alla puntata numero 525 sarà condotto da Edoardo  Raspelli ed Ellen Hidding.

Potrebbe interessarti:http://www.ravennatoday.it/cronaca/melaverde-puntata-7-febbraio-2016-brisighella.html
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Verrà illustrato come grazie ad un accordo tra un imprenditore e diversi allevatori sono nati nuovi allevamenti dove i maiali sono liberi di pascolare allo stato semibrado e dove la tecnologia e il benessere animale hanno permesso di incrementare notevolmente la popolazione della mora, con un focus sulla Fattoria Palazzo di Zattaglia di Brisighella.
Per poi passare allo stabilimento gastronomico di Pontenono di Brisighella, una struttura che riesce a coniugare perfettamente tradizione artigianale e forte innovazione. Le carni qui lavorate provengono infatti dall’allevamento della Fattoria Palazzo di Zattaglia e da altre aziende agricole del territorio romagnolo, che allevano capi di razza pura nell’ambito del “Progetto di Filiera” della Mora Romagnola approvato dalla Regione Emilia Romagna. Di estrema importanza, per la totale garanzia di affidabilità e sicurezza al consumatore finale, è il sistema di tracciabilità e rintracciabilità completamente informatizzato che consente di risalire fino al luogo di nascita (ma anche di allevamento e di lavorazione) dell’animale a partire dal prodotto finito, che sia insaccato, taglio anatomico, elaborato, ragù e altro, oltre a tutti i dati riferiti all’animale quali sesso, età, tipo di alimentazione.

La Mora Romagnola è un' antica razza autoctona delle zone di Ravenna e Forlì-Cesena

sabato 30 gennaio 2016

Italia Campione del Mondo, siamo i migliori gelatieri

L' Italia si piazza per la quarta volta sul gradino più alto del podio, davanti a Spagna e Australia


L'Italia torna sul podio della Coppa del Mondo della Gelateria e vince, per la quarta volta in sette edizioni, il titolo mondiale. 
Seconda laSpagna, terza l'Australia

L'evento, organizzato da Gelato e Cultur
a in collaborazione con Sigep aRimini Fiera ha visto in gara 13 squadre: Argentina, Australia, Cile, Giappone, Italia, Marocco, Messico, Polonia, Singapore, Spagna, Svizzera, Uruguay e USA.

Oltre a gare tecniche in cui le squadre si cimentano proprio nel gelato, la competizione prevede una serie di prove come i finger food abbinati al gelato gastronomico (quello "salato"), la scultura di croccante e la scultura di ghiaccio: tutte le preparazioni presentate nelle singole prove, infatti, vanno alla fine esposte nel "Gran Buffet" di classica memoria nei banchetti aristocratici. Ecco perché nel team deve esserci, insieme al gelatiere, anche un pasticcere, un cuoco e uno scultore di ghiaccio. Il team Italia campione del mondo, allenato dal pasticcere vicentino Diego Crosara, era composto dal gelatiere Luigi Tirabassi dell'omonima gelateria di Subiaco (Rm); dal 25enne chef Alberto Carretta di Thiene (Vi), il più giovane tra tutti i partecipanti alla competizione; dal pasticciere Antonio Capuano che porta avanti con i genitori la pasticceria di famiglia a Riccia (Cb); e dallo scultore del ghiaccio Amelio Mazzella Di Regnella di Bacoli (Na), fondatore e presidente della neonata associazione italiana scultori del ghiaccio. Ogni squadra nazionale, inoltre, deve essere fedele a un tema scelto prima della competizione: quello dell'Italia era "il mare".


Nella prova mystery box l'Italia ha estratto a sorte i macarons al cioccolato delle Delizie di Marchi, la Svizzera il caffè di Manuel Caffè,  il Giappone miele di Alce Nero, il Messico torroncini Condorelli, l'Uruguay il succo di bergamotto Simone Gatto, l'Australia l'Elisir San Marzano Borsci, il Marocco il latte di mandorla Condorelli, Singapore i waffel di Waffelman, il Cile la polvere di liquirizia Amarelli, la Spagna le amarene di Cantiano di Morello Austera, l'Argentina Exotic Verbena di Ravifruit, gli USA il tè verde Vicentini Mlesna e la Polonia lo yogurt Arborea. 

Italia campione del mondo!


166 anni fa a Faenza nasceva Andrea Bernabè "Bagonghi"

Il 27 Gennaio del 1850 nasceva a Faenza Andrea Bernabè conosciuto in mezzo mondo con in pittoresco nome di "Bagonghi".

Fino a pochi decenni fa per dare a qualcuno della mezzacartuccia, o per rinfacciargli di vantare imprese chiaramente fuori dalla sua portata, si usava dargli del “Bagonghi”. Un epiteto che all’insolenza accompagnava la derisione. C’era però un mondo in cui quel nomignolo godeva di grande considerazione. Era quello del circo, dove il nano Bagonghi in veste di cavallerizzo, di acrobata, di clown o di giocoliere costituiva una delle maggiori attrazioni per grandi e bambini.

 Le cronache del tempo lo descrissero alto “un metro e dieci dal cranio ai piedi, di meravigliosa, completa ed intonata deformità umana”, ma sveglio ed intelligente. 

Divenne famoso lavorando nei circhi più importanti d’Europa e facendosi conoscere anche in Africa con varie tournè.

Se all’inizio le performance, diremmo oggi, puntano soprattutto sulla curiosità suscitata dalla sua deformità, esperienza ed impegno ne hanno fatto un artista del circo in grado di esprimersi in ruoli diversi: da clown a giocoliere, da acrobata a prestidigitatore. Un personaggio eccentrico sempre pronto alla battuta spiritosa, mai volgare. Al seguito della rinomatissima compagnia americana di Mr. William Meirebell, Bernabè-Bagonghi compie una lunga tournée che, passando di successo in successo, tocca il Marocco, il Sudan, l’Abissinia e la Palestina. Quattro giorni durissimi dura il viaggio per attraversare il Sahara e quando sono ormai in vista della meta la carovana è presa d’assalto da una banda di predoni che uccide la prima cavallerizza, Jeja, una ragazza veneta di 17 anni considerata la mascotte dell’équipe itinerante. All’apice della carriera, ammirato per la rapidità e la destrezza con cui passa da un numero all’altro, beniamino del pubblico di mezzo mondo, Bagonghi trascorre con Mr. Meirebell il suo periodo migliore, protrattosi per quasi sette anni. In seguito, con la compagnia Hittiman attraversa in lungo e in largo la Russia e la Siberia, poi con la troupe Diaz la Francia e la Spagna.



mercoledì 27 gennaio 2016

Per San Valentino ci facciamo in tre!

Per questo San Valentino l' Hotel Villa Roncuzzi si fa in tre per te!

Secgli tra tre pacchetti, XXL, XL e L, tutti con inclusa la cena romantica nel nostro ristorante Casa Roncuzzi, per venire incontro alle tue esigenze senza trascurare l' ospitalità che ci contraddistingue da ben 10 anni!

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Pacchetto XXL con due pernottamenti, un aperitivo, una bottiglia di prosecco in camera e una cena romantica

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I consigli dei Carabinieri per tenersi alla larga da furti e truffe

Un pratico opuscolo con tanti consigli utili per evitare di cadere vittime di truffe e furti:

"La prevenzione è la migliore difesa – spiegano i carabinieri, che continuano - I truffatori per farsi aprire la porta ed introdursi nelle vostre case possono presentarsi in diversi modi, specie se vi chiedono se avete denaro o gioielli o dove lo avete nascosto. Spesso sono persone distinte, eleganti e gentili. Dicono di essere funzionari delle Poste, di enti di beneficenza, dell'Inps, del Comune/Provincia o delle società energetiche, dell’acqua e gas e talvolta appartenenti alle forze dell'ordine”.

I militari, come da tradizione storica, stanno investendo molto nella vicinanza alla popolazione puntando all’opera di prevenzione; i cittadini stessi, infatti, possono essere i primi protagonisti nella lotta alla commissione dei reati.
Nell’ambito dei reati contro il patrimonio, sicuramente i più odiosi sono quelli che vanno ad intaccare l’intimità e l’inviolabilità della propria abitazione: ecco dunque alcuni piccoli suggerimenti che possono davvero fare la differenza in materia di sicurezza. Non solo: sono dispensati consigli e piccoli accorgimenti sul proprio comportamento quotidiano, utili a non cadere nella trappola dei malviventi. Sono dunque indicate le corrette modalità per approcciare agli operatori di enti o Istituzioni che bussano alla porta, nonché alcuni piccoli segreti per capire realmente chi abbiamo di fronte.
L’immancabile impegno quotidiano dei militari dell’Arma, se accompagnato dalla consapevolezza di ogni persona nei comportamenti e nelle azioni quotidiane, può davvero creare una salda e fitta rete di sicurezza; infine un appello alle segnalazioni. Sono, infatti, segnati i numeri utili, dal 112 delle Centrali Operative, ai vari Comandi Compagnia del territorio locale, ricordando che un dettaglio notato e giudicato sospetto, se comunicato ai Carabinieri, potrebbe impedire il compimento di un reato nei confronti del vicino.


martedì 26 gennaio 2016

Sant' Apollinare e le api d' oro

Sant'Apollinare, la cui festa è tradizionalmente celebrata il 23 luglio, è il patrono di Ravenna e dell'Emilia Romagna.

Se visitate i mosaici di Ravenna, oppure vi trovate sulla costa adriatica per le vacanze estive non mancate di visitare la Basilica di S. Apollinare, la più grande Basilica paleocristiana, fatta edificare dal Vescovo Ursino, terminata e consacrata il 9 Maggio 549.


Nell'abside i gli stupendi mosaici sono testimonianza dell'ultimo ciclo dell'arte musiva ravennate. Al centro sotto la croce, è rappresentato S. Apollinare da Antiochia, primo Vescovo di Ravenna, primo evangelizzatore della regione.


Per gli amanti delle api, è garantita una grossa emozione. Su di un luminoso prato verde, ricco di fiori e di alberi, si staglia la figura del Pastore Protovescovo S. Apollinare orante, con l'antica pianeta arricchita di 207 api d'oro
Passano quasi inosservate davanti alla bellezza di tutto l'insieme, ma cosa significano, era forse un apicoltore?

Dall'antichità le api erano osservate e ammirate nei loro singolari costumi sociali; poeti, filosofi, politici e religiosi ne traevano insegnamento, ispirazione, riflessione sui temi della vita; un valore aggiunto diremmo oggi

Secondo una teoria avanzata da studiosi, le api hanno in questo caso un significato sacro simbolico.
Durante l'Impero Bizantino, vi erano almeno 48 lingue diverse e analfabetismo diffuso; era stata quindi adottata una sorta di comunicazione non verbale, chiunque guardava le immagini ne traeva una storia.
La chiesa cristiana, nei primi secoli, utilizzava le api
come simbolo di resurrezione e quale comunità organizzata migliore delle api ne era l' esempio?
Dalle arnie si traeva anche la cera per le candele delle celebrazioni sacre e non mancava una preghiera chiamata "Elogio alle api". 



La fortissima influenza della cultura Greca e il fatto che Ravenna è stata a lungo capitale romana fanno pensare che vi fosse un'apicoltura avanzata; 



Come allora, anche oggi l' Emilia Romagna spicca in tutta Italia come una delle regioni più prolifiche per quanto riguarda l' allevamento di api e la produzione dei prodotti di esse, primo fra tutti il miele.
L' abside di Sant' Apollinare nuovo con al centro il protovescovo con la pianeta raffigurante le api


Un' immagine più ravvicinata



domenica 17 gennaio 2016

Piazza del Popolo... qualche giorno fa parte 2

La centralissima piazza del Popolo (quando ancora si chiamava "Maggiore") a Ravenna, in una foto del 1953

La piazza era ancora aperta ai veicoli