sabato 30 gennaio 2016

Italia Campione del Mondo, siamo i migliori gelatieri

L' Italia si piazza per la quarta volta sul gradino più alto del podio, davanti a Spagna e Australia


L'Italia torna sul podio della Coppa del Mondo della Gelateria e vince, per la quarta volta in sette edizioni, il titolo mondiale. 
Seconda laSpagna, terza l'Australia

L'evento, organizzato da Gelato e Cultur
a in collaborazione con Sigep aRimini Fiera ha visto in gara 13 squadre: Argentina, Australia, Cile, Giappone, Italia, Marocco, Messico, Polonia, Singapore, Spagna, Svizzera, Uruguay e USA.

Oltre a gare tecniche in cui le squadre si cimentano proprio nel gelato, la competizione prevede una serie di prove come i finger food abbinati al gelato gastronomico (quello "salato"), la scultura di croccante e la scultura di ghiaccio: tutte le preparazioni presentate nelle singole prove, infatti, vanno alla fine esposte nel "Gran Buffet" di classica memoria nei banchetti aristocratici. Ecco perché nel team deve esserci, insieme al gelatiere, anche un pasticcere, un cuoco e uno scultore di ghiaccio. Il team Italia campione del mondo, allenato dal pasticcere vicentino Diego Crosara, era composto dal gelatiere Luigi Tirabassi dell'omonima gelateria di Subiaco (Rm); dal 25enne chef Alberto Carretta di Thiene (Vi), il più giovane tra tutti i partecipanti alla competizione; dal pasticciere Antonio Capuano che porta avanti con i genitori la pasticceria di famiglia a Riccia (Cb); e dallo scultore del ghiaccio Amelio Mazzella Di Regnella di Bacoli (Na), fondatore e presidente della neonata associazione italiana scultori del ghiaccio. Ogni squadra nazionale, inoltre, deve essere fedele a un tema scelto prima della competizione: quello dell'Italia era "il mare".


Nella prova mystery box l'Italia ha estratto a sorte i macarons al cioccolato delle Delizie di Marchi, la Svizzera il caffè di Manuel Caffè,  il Giappone miele di Alce Nero, il Messico torroncini Condorelli, l'Uruguay il succo di bergamotto Simone Gatto, l'Australia l'Elisir San Marzano Borsci, il Marocco il latte di mandorla Condorelli, Singapore i waffel di Waffelman, il Cile la polvere di liquirizia Amarelli, la Spagna le amarene di Cantiano di Morello Austera, l'Argentina Exotic Verbena di Ravifruit, gli USA il tè verde Vicentini Mlesna e la Polonia lo yogurt Arborea. 

Italia campione del mondo!


166 anni fa a Faenza nasceva Andrea Bernabè "Bagonghi"

Il 27 Gennaio del 1850 nasceva a Faenza Andrea Bernabè conosciuto in mezzo mondo con in pittoresco nome di "Bagonghi".

Fino a pochi decenni fa per dare a qualcuno della mezzacartuccia, o per rinfacciargli di vantare imprese chiaramente fuori dalla sua portata, si usava dargli del “Bagonghi”. Un epiteto che all’insolenza accompagnava la derisione. C’era però un mondo in cui quel nomignolo godeva di grande considerazione. Era quello del circo, dove il nano Bagonghi in veste di cavallerizzo, di acrobata, di clown o di giocoliere costituiva una delle maggiori attrazioni per grandi e bambini.

 Le cronache del tempo lo descrissero alto “un metro e dieci dal cranio ai piedi, di meravigliosa, completa ed intonata deformità umana”, ma sveglio ed intelligente. 

Divenne famoso lavorando nei circhi più importanti d’Europa e facendosi conoscere anche in Africa con varie tournè.

Se all’inizio le performance, diremmo oggi, puntano soprattutto sulla curiosità suscitata dalla sua deformità, esperienza ed impegno ne hanno fatto un artista del circo in grado di esprimersi in ruoli diversi: da clown a giocoliere, da acrobata a prestidigitatore. Un personaggio eccentrico sempre pronto alla battuta spiritosa, mai volgare. Al seguito della rinomatissima compagnia americana di Mr. William Meirebell, Bernabè-Bagonghi compie una lunga tournée che, passando di successo in successo, tocca il Marocco, il Sudan, l’Abissinia e la Palestina. Quattro giorni durissimi dura il viaggio per attraversare il Sahara e quando sono ormai in vista della meta la carovana è presa d’assalto da una banda di predoni che uccide la prima cavallerizza, Jeja, una ragazza veneta di 17 anni considerata la mascotte dell’équipe itinerante. All’apice della carriera, ammirato per la rapidità e la destrezza con cui passa da un numero all’altro, beniamino del pubblico di mezzo mondo, Bagonghi trascorre con Mr. Meirebell il suo periodo migliore, protrattosi per quasi sette anni. In seguito, con la compagnia Hittiman attraversa in lungo e in largo la Russia e la Siberia, poi con la troupe Diaz la Francia e la Spagna.