Solo il 20 febbraio di quell' anno il marchigiano Amico Ricci, scoprì tra i Protocolli del notaio faentino Gaspare Cattoli una lettera del Cardinale Conchense, cioé Anton Giacomo Venerio, o Veniero, di Recanati[1] datata 20 Febbraio 1479, in cui era indicata l’attribuzione a Giuliano da Maiano della cattedrale della città.
Questa missiva fu però tenuta nascosta dal notaio, e neppure il Vasari ne conosceva l' esistenza.
La lettera in questione era indirizzata a Lorenzo il Magnifico, e lo invitava a porre i suoi buoni uffici presso il “Fiesolano” (Giuliano da Maiano appunto), architetto del suo palazzo di Recanati, temendo che egli fosse, letteralmente "inviluppato nella chiesa di Faenza”
Il testo della lettera originale:
"Magnifico viro domino Laurentio de Medicis, tamquam fratri nostro amantissimo etc.
A. tituli sancti Clementis Conch[ensis] presbyter cardinalis.
Magnifice vir, tanquam frater amantissime, salutem. Maestro Giuliano Maiano, alla partita sua da noi in Racanati, cie promese che al principio de primavera tornaria a prosequire la opera de la nostra casa; et che farria la via de qua, per ponere in assetto con noi tutto quello che se ha de fare. Et per che dubitamo che non sia inviluppato nella opera della chiesa de Faenza, et in altri lavori costì, vi pregamo et domandamo de singulare gratia, vi piaccia mandare per lui, et comandargli che venga qui a noi, per dare determinatione a quanto se ha da fare, secondo che cie promesse, sensa più dilatione, acciò che non se perda tempo; come noi li scrivemo. Et se lui dubita delle cose de Faenza, noi alla venuta sua qua gli farremo tal favore, che serrà ben satisfatto. Pertanto, iterum vi pregamo vi piaccia farlo venire presto per ogni modo. Offerendocie sempre ad ogni cosa che sia grata alla V. Magnificentia, que feliciter valeat.
Rome, p.a februarii, 1478"
[1] Il cardinale autore della lettera a Lorenzo, il Cardinale Conchense, cioé Anton Giacomo Venerio, o Veniero, di Recanati, fu eletto cardinale da Sisto IV nel 1473 con il titolo dei SS. Vito e Modesto, che mutò poi in quello di San Clemente. Venne detto il Cardinale Conchense, da Conca (Cuenca) città di Spagna, dove egli fu vescovo.
Si ringrazia Michele Orlando per il prezioso contributo!
La Cattedrale di San Pietro Apostolo, o Duomo di Faenza |
PRECISAZIONI: il cardinale autore della lettera a Lorenzo non è il Riario, cioé Raffaele, ma il Cardinale Conchense, cioé Anton Giacomo Venerio, o Veniero, di Recanati; il quale fu eletto cardinale da Sisto IV nel 1473 con il titolo dei SS. Vito e Modesto, che mutò poi in quello di San Clemente. Venne detto il Cardinale Conchense, da Conca (Cuenca) città di Spagna, dove egli fu vescovo.
RispondiEliminaLA LETTERA DEL CARDINALE
"Magnifico viro domino Laurentio de Medicis, tamquam fratri nostro amantissimo etc.
A. tituli sancti Clementis Conch[ensis] presbyter cardinalis.
Magnifice vir , tanquam frater amantissime, salutem. Maestro Giuliano Maiano, alla partita sua da noi in Racanati, cie promese che al principio de primavera tornaria a prosequire la opera de la nostra casa; et che farria la via de qua, per ponere in assetto con noi tutto quello che se ha de fare. Et per che dubitamo che non sia inviluppato nella opera della chiesa de Faenza, et in altri lavori costì, vi pregamo et domandamo de singulare gratia, vi piaccia mandare per lui, et comandargli che venga qui a noi, per dare determinatione a quanto se ha da fare, secondo che cie promesse, sensa più dilatione, acciò che non se perda tempo; come noi li scrivemo. Et se lui dubita delle cose de Faenza, noi alla venuta sua qua gli farremo tal favore, che serrà ben satisfatto. Pertanto, iterum vi pregamo vi piaccia farlo venire presto per ogni modo. Offerendocie sempre ad ogni cosa che sia grata alla V. Magnificentia, que feliciter valeat.
Rome, p.a februarii, 1478"
e il notaio faentino si chiama GASPARE CATTOLI
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